Il volume propone la
critica e il superamento di quelle filosofie che intendono la tecnica in modo
riduttivo come puro e semplice oggetto di indagine. Lidea che gli strumenti
tecnici siano enti neutrali, del tutto disponibili al comando dei loro fruitori,
in vista di precise finalità che con essi sintendono conseguire,
è infatti da ritenere ingenua, perché non arriva ad affrontare il
problema filosofico, incapace comè di operare quellapprofondimento
teoretico che valuti la tecnica in conformità con il nostro essere e imponga
così lattenzione alla riflessione ontologica, che comprenda la relazione
biunivoca tra uomo e suo mondo. Facendo propria la prospettiva ermeneutica heideggeriana,
che definisce lesistenza umana come In der Welt Sein, non vengono pertanto
messi in relazione due enti, già costituiti nella loro identità,
ma si prende atto di una totalità nella quale solo in seconda istanza è
possibile dipanare la coimplicazione, per cui ciascun ente è in grado di
determinare latto stesso del costituirsi del proprio essere solo mediante
la relazione che si instaura con laltro ente. Dallinsieme dei saggi
che compongono il volume emerge, quindi, quellinterpretazione che concepisce
la tecnica come la pratica che ha permesso a un vivente di superare
certi suoi limiti biologici, in funzione del processo evolutivo di ominizzazione.
Paolo DAlessandro
è docente di Filosofia
teoretica presso la Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università
degli Studi di Milano. Sugli argomenti di questo volume ha pubblicato, tra laltro,
Critica della ragione telematica. Il pensiero in rete e le reti del pensiero (Milano
2002); ha inoltre curato il volume collettaneo Internet e la filosofia (Milano
2001) e, in collaborazione con Igino Domanin, Filosofia dellipertesto (Milano
2005). Andrea
Potestio insegna filosofia
e storia nei licei e da anni collabora attivamente con la cattedra di Filosofia
teoretica. Ha pubblicato sugli argomenti di questo volume Dalla scrittura alfabetica
allipertestualità in Filosofia dellipertesto (Milano 2005).